- 27 Febbraio 2022
- ore 11:00
- Auditorium Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone
27 Febbraio, ore 11
Auditorium Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone
Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste
Musiche di Čajkovskij, Brahms, Bartók
Un programma che spazia da Čajkovskij a Franck, al giovane Brahms, in un crescendo energetico dall’opera dei Maestri del XIX secolo, sino alle coinvolgenti ritmiche delle “Danze rumene” di Béla Bartók, radicate agli inizi del Novecento.
Terza tappa per la vetrina cameristica dedicata alle realtà concertistiche delle Istituzioni di Alta formazione musicale, italiane e internazionali: Musicainsieme, 45^ edizione della rassegna ideata e promossa dal Centro Iniziative Culturali di Pordenone a cura dei Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, per il coordinamento della Presidente CICP Maria Francesca Vassallo, riaccende i suoi riflettori domenica 27 febbraio, nell’Auditorium del centro culturale Casa dello Studente Antonio Zanussi. Sarà l’occasione per ascoltare un duo di giovani e talentuose artiste bosniache, Kristina Mlinar violino e Zorica Novaković pianoforte, formatesi all’Accademia delle Arti di Banja Luka e ora in fase di specializzazione al Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste, dove è intensa l’attività di scambio e formazione attraverso progetti di internazionalizzazione dell’attività didattica, orientati con particolare attenzione all’area balcanica. Il programma si preannuncia di piacevole ascolto, con incursioni nel repertorio dedicato dei Maestri del XIX secolo e un energetico approdo al Novecento, con le Danze rumene di Béla Bartók.
Si parte con Pëtr Ilic Čajkovskij e la sua Meditazione in Re minore, concepita in raccordo con il Souvenir d’un lieu cher Op. 42: tre brani per violino e pianoforte, scritti nel1878 dapprima a Clarens, in Svizzera, e completati nella primavera di quell’anno, in Ucraina. Si prosegue con la Sonata per violino e pianoforte in La Maggiore di Cesar Franck, regalo di nozze del compositore per il violinista Eugène Ysaÿe, annoverata fra le pagine meglio riuscite del suo genere, “lavoro cartesiano” per la limpidezza strutturale e l’infallibile equilibrio che governano il dialogo di violino e pianoforte. Dal giovane Johannes Brahms ecco poi lo Scherzo in Do minore, denominato anche F–A–E Sonata da un acronimo del giovane violinista Joseph Joachim (Frei Aber Einsam), scritta in collaborazione con Albert Dietrich e Robert Schumann come omaggio al comune amico. Al culmine del programma, infine, ecco le Danze Rumene di Béla Bartók, strumentate per piccola orchestra con sette “unità” che formano un tutto organico, scandito da contrasti dinamici e ritmici.