40 Anni di musica dal mondo
Con la 40a edizione del Concerto di Fine Anno proposto a Pordenone ininterrottamente, il Centro Iniziative Culturali Pordenone si conferma – anche per altri eventi annuali di musica, arte e cultura – il più longevo e qualificato operatore culturale del Friuli Occidentale.
Ancora una volta si tratta di una scelta di grande classe, come si può dedurre dai curricula di Orchestra, Direttore di Orchestra e Solista presenti con un programma originale e accattivante. Come si conviene per una celebrazione di fine anno.
Una celebrazione che si presta ad alcune sottolineature. Di memoria, innanzitutto, per carissimi personaggi da cui è partita l’idea dell’iniziativa e poi la sua realizzazione: uno fra tutti, Isidoro Martin. Insieme al sottoscritto, allora direttore del Centro Iniziative, a Don Gianni Lavaroni catalizzatore di appassionati di concerti e manifestazioni musicali, tra cui il M° Paolo Pellarin, e il celebre costruttore di pianoforti, Paolo Fazioli. Col passare degli anni presero in mano l’iniziativa i Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai che ancora oggi – con il coordinamento di Maria Francesca Vassallo – conducono le attività musicali del Centro, diventate molteplici, ma sempre di caratura internazionale al punto da far riconoscere certe nostre attività all’interno di strutture di eccellenza quali Italiafestival.
A ogni fine anno, onorato da grande numero di appassionati di musica, e sostenuto da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone e vari altri partners, con il passaggio di grandi orchestre, direttori e solisti, è stato possibile portare a Pordenone una lunga serie di programmi, spesso molto particolari, pur nella godibilità scoppiettante di certi pezzi diventati immancabili in questa ricorrenza. Un apporto alla cultura del nostro territorio di cui ci sentiamo orgogliosi.
Orgogliosi anche per un altro tassello: quello di facilitare la partecipazione al concerto di persone meno favorite per età, condizioni fisiche, situazioni economiche: giovani, anziani, portatori di handicap. Per noi non si tratta solo di rendere più garantiti i numeri di presenze a Teatro, ma corrispondere a una idea più democratica di cultura. Fin dal sorgere di Casa Zanussi (1965) è stato un obiettivo fisso. Rendere aperto a tutti l’usufrutto di ogni ambito di produzione culturale. Perché cultura significa processi di crescita al contatto con il meglio della produzione umana nel segno della creatività poetica; si tratti di musica o di arti plastiche, di letteratura o di cinema, di teatro o di ricerca di gruppo.
Luciano Padovese – Maria Francesca Vassallo