• Da 1 Ottobre 2016
  • al 13 Novembre 2016
  • Abbazia Santa Maria in Sylvis Sesto al Reghena
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  • al 13 Novembre 2016
  • Abbazia Santa Maria in Sylvis Sesto al Reghena

Elio Ciol. Il canto della pietra Armenia 2005

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena.
A cura di Giancarlo Pauletto

(…) È un profondo omaggio di tutti noi e una affettuosa riconoscenza a Elio Ciol la presenza delle sue testimonianze fotografiche nelle storiche sedi dell’Abbazia di Santa Maria in Silvys di Sesto al Reghena.
Ci siamo affidati a lui, al suo sguardo che dal Friuli Venezia Giulia ha seguito le tracce trasfigurate del sacro nei tantissimi luoghi da lui scelti e percorsi. È questa sacralità non esibita, senza effetti speciali, che scioglie alberi e colline tra le nebbie in spazi senza confini, che va a cercare anche in paesi lontani segni e significati in muri, pietre, case, chiese, che lo rendono unico. Come nei luoghi d’Armenia con le sue croci. (…)
Una mostra che ci porta all’attualità, dove i conflitti stravolgono e distruggono, mentre cresce a dismisura l’urgenza di pensieri solidi e azioni costruttive. (Maria Francesca Vassallo, Presidente Centro Iniziative Culturali Pordenone)
(…) Architetture di chiese e monasteri e Khatchkar, cioè croci scolpite nella pietra, di questo si compone la mostra che Elio Ciol presenta oggi nello spazio prestigioso dell’abbazia di Sesto al Reghena: trentasette immagini che sono solo parte di un ampio lavoro elaborato durante un viaggio in Armenia nell’ottobre del 2005, ben sufficienti tuttavia a coinvolgere lo spettatore nel fascino e nell’ancora attuale vitalità di un’antica cultura cristiana, creatrice di straordinari capolavori di architettura e scultura. (…) Queste croci scolpite( Khatckar) – ha evidenziato il critico Giancarlo Pauletto – con una abbondanza di elementi che si rifanno all’Albero della vita , con i frutti del melograno e della vita, non possono non farci guardare con occhi diversi, in qualche modo più partecipi, in consonanza culturale, anche il grande affresco dell’Albero della vita in questa stessa Abbazia benedettina (…) (Giancarlo Pauletto, curatore della mostra)

Galleria

foto by @Gigi Cozzarin