Litanie della Beata Vergine

NOVA ARS CANTANDI
Direttore Giovanni Acciai
Musiche di Legrenzi

Le Compietecon le Litanie e le antifone della Beata Vergine di Giovanni Legrenzi (1626-1690) vengono proposte per la prima volta in epoca contemporanea da uno degli ensemble di musica antica più accreditati a livello mondiale. Recentemente pubblicate in un CD Naxos, seguono con fedeltà lo schema delle preghiere prescritte dall’ultima ora dell’Ufficio divino, compendiando in un’unica silloge le due versioni previste dagli ordini monastici e secolari. Una proposta di altissimo livello filologico oltre che di raro fascino musicale.

ALBERTO GASPARDO, organo

Musiche di J. S. Bach, N. De Grigny, P.A. Pavona, G.B. Pescetti, R. Squillaci, F. Mendelsshon

Un concerto che intende valorizzare il giovane talento di un organista pordenonese che vanta studi nelle più prestigiose accademie europee e aff ermazioni in importanti concorsi internazionali, e una rete di strumenti di pregio, presenti nelle nostre chiese, in questo caso l’organo Zanin del Seminario Vescovile di Pordenone. Il programma prevede l’alternarsi di brani per solo organo e per voce e trombone.

In collaborazione con Associazione Vincenzo Colombo

Servizio TGRFVG del 5 novembre 2021, edizione delle ore 14.00

MAMMA NOSTA SOBERANA

ELENA LEDDA ENSEMBLE

Elena Ledda, cantante in lingua sarda per vocazione, impegnata politicamente a difendere la lingua e la cultura della sua terra (è stata assessore al Comune di Quartu), è di gran lunga la più nota voce della Sardegna all’estero. Nel suo progetto discografico “Cantendi a Deus” dedicato interamente al canto sacro, ha raccolto il lavoro di una lunga ricerca che ha evidenziato come in Sardegna i canti sacri mantengano ancora intatta la loro capacità comunicativa insieme alla loro funzione sociale.
Ha attinto alla pura tradizione, composto brani originali e, con lo stesso rispetto, rivisto e recuperato, senza snaturarne l’essenza, qualche canto la cui esecuzione si era persa nel tempo. I canti devozionali sardi sono in grande maggioranza dedicati al culto mariano, spesso di derivazione gregoriana, catalana, dall’antico al moderno.

In collaborazione con Associazione Euritmica

Servizio TGRFVG di sabato 30 ottobre 2021. Edizione delle 14.00

GIANNI PIGNAT

MATER DOLOROSA MATER GAUDIOSA
Fotografie

[…] architetto, artista e fotografo, ha molto viaggiato soprattutto per umanistica volontà di conoscenza, e dal mondo ha riportato una vasta serie di immagini, in cui non è stato difficile prenderne una quarantina incentrate, direttamente o indirettamente, sul tema della maternità.
Lo sguardo di Pignat è profondamente interessato all’umano.
Certo, egli è un fotografo che conosce il suo mestiere, e sa che un minimo di formalizzazione è necessario non solo per necessità di visione, ma proprio per rendere maggiormente significativo il momento e lo spazio che si vuol testimoniare.
Ma ciò che conta è soprattutto la sostanza umana che traspare, un’immediatezza che non deve essere nascosta, o non troppo, dalla bravura, dal “mestiere” di chi scatta la foto. […] GCP

Videointervista a Gianni Pignat

PROROGATA AL 30 GENNAIO 2022
Salone abbaziale Santa Maria in Silvis, Sesto al Reghena.
Ingresso con prenotazione obbligatoria [email protected]

Sono circa una quarantina gli scatti selezionati tra le innumerevoli immagini di reportage di Gianni Pignat, realizzate durante una vita di viaggi in tutto il mondo. Centrate sulla figura della maternità, colta soprattutto nel dolore a volte nella gioia. Mostra molto significativa in un tempo in cui la tragedia di donne che fuggono dalle guerre e tentano di sottrarre i loro piccoli alla fame, riempie spesso i telegiornali. Angosce che Pignat aveva colto anche prima della tragica stagione di guerre ed epidemia che il mondo sta vivendo, rilevando come l’umanità da sempre sia ingiusta e indifferente verso una parte rilevante di se stessa.

«Lo sguardo di Pignat – spiega il curatore Giancarlo Pauletto – è profondamente interessato all’umano. Certo, egli è un fotografo che conosce il suo mestiere, e sa che un minimo di formalizzazione è necessario non solo per necessità di visione, ma proprio per rendere maggiormente significativo il momento e lo spazio che si vuol testimoniare.
Ma ciò che conta è soprattutto la sostanza umana che traspare, un’immediatezza che non deve essere nascosta, o non troppo, dalla bravura, dal “mestiere” di chi scatta la foto.
Direi che questo atteggiamento si può vedere in tutte le fotografie di Pignat, mai aduggiate dal “troppo bello”, mai immalinconite da andature trasandate, che pure possono essere il pericolo di chi punta a una diretta, non filtrata immediatezza. Ciò vale sia per le fotografie che, facendo riferimento al titolo della mostra, potremmo definire “gaudiose”, sia per quelle che potremmo definire “dolorose”.
Poiché la maternità, qui, è quella dei ceti popolari non solo, ma anche dei ceti più disagiati, più vicini all’indigenza: nel Bangladesh, in Africa, in India, ma anche in Russia in Asia o in Perù.
E tuttavia la “mater gaudiosa” rimane qui più presente della “mater dolorosa”». Dunque una mostra di testimonianza, che dice come la maternità, senza la quale noi neppure esisteremmo, abbia ancora enorme bisogno di essere difesa dentro le violenze che agitano il nostro mondo, tutto il nostro mondo, anche quello che, con una parola non si sa se più inadeguata o sarcastica, si suol definire “sviluppato”.

Intermezzo musicale di Maria Lincetto a cura del Conservatorio Tomadini di Udine

MATERNITA’

Virgilio Tramontin
Renzo Tubaro

Nell’ambito delle iniziative del XXX Festival Internazionale di Musica Sacra 2021 “Trinitas. Trinità dell’Umano”
Progetto espositivo che nasce nell’ambito della XXX edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra organizzato da Presenza e Cultura, Comune di San Vito al Tagliamento, Centro Iniziative Culturali Pordenone e con il sostegno della Regione FVG.

Videointervista a Giancarlo Pauletto, curatore della mostra

Al momento di pensare ad una mostra incentrata sul tema della maternità, è stato facile qui, al Centro Iniziative Culturali Pordenone, far riferimento a due maestri dell’arte friulana contemporanea, Virgilio Tramontin (San Vito al Tagliamento 1908 – 2002) e Renzo Tubaro (Codroipo 1925 – Udine 2002), ambedue presenti, negli anni, alla Galleria Sagittaria.
La mostra, legata al tema “mater” che è quest’anno l’idea di riferimento del Festival Internazionale di Musica Sacra, ha evocato subito i disegni, le pitture e, nel caso di Tramontin, anche le incisioni che a questo tema i due artisti hanno dedicato, ambedue certo attratti dalla sua intensità sentimentale e generalmente umana, ma anche morale, in quanto tema naturalmente incardinato nell’idea della famiglia intesa come nucleo fondante, anche moralmente fondante, la società degli uomini.

Nella disposizione verso questo tema i due artisti sono molto simili, rappresentandolo essi in figure che nascono da esperienze di vita familiare accostabili e per così dire parallele: l’allattamento, la madre col bambino in braccio o madre e bambino sul letto, i bambini che dormono, ma anche la gravidanza o magari il lavoro domestico, la tavola apparecchiata o il gioco dei ragazzi e via e via, tanti simili momenti diventano spunto per disegni, acquerelli, tele, incisioni in cui la maestria dei due pittori rifulge in alto grado: ma diversamente, come diversi sono stati i loro maestri di riferimento, diverse le esperienze di vita e diversa la personale sintesi stilistica che da tutto ciò Tramontin e Tubaro hanno saputo ricavare durante gli intensissimi anni della loro attività, testimoniata del resto in ampli curricola di mostre personali e collettive, e in un’antologia critica ricca di testimonianze assai probanti… […]

Intermezzo musicale con Maria Lincetto a cura del Conservatorio Tomadini di Udine

DANIELE INDRIGO. GOTICA

Contrappunti d’architettura

Nell’ambito delle iniziative del XXX Festival Internazionale di Musica Sacra 2021 “Trinitas. Trinità dell’Umano”.
Progetto espositivo che nasce nell’ambito della XXX edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra organizzato da Presenza e Cultura, Associazione Culturale Media Naonis, Centro Iniziative Culturali Pordenone e Comune di Cordenons, con il sostegno della Regione FVG.

Videointervista

[…] siamo venuti a conoscenza dell’attività di Daniele Indrigo, fotografo sacilese operante da oltre vent’anni, e che è stato già variamente protagonista di esposizioni personali e collettive, con serie di lavori che egli elabora e porta avanti nel tempo, cercandone con costanza e – vorremmo dire – con puntigliosa acribia l’edizione che lo soddisfi in maniera compiuta: almeno nei limiti in cui la compiutezza sia perseguibile all’interno delle umane attività.
Abbiamo apprezzato fervidamente l’intensità “mitica” dei suoi paesaggi, […] immagini realizzate all’interno di grandi cattedrali di Francia e Gran Bretagna dalle quali certo, e direi inevitabilmente, traspare la sostanza di razionalità costruttiva che ha reso possibile quelle costruzioni, ma ancor più traspare quel senso di immersione in uno “spazio sacro”, che credo sia esperienza comune per tutti coloro i quali, visitando queste grandi, spesso immense strutture architettoniche, non siano insensibili al senso di un “mistero”, che non diventa meno avvertibile per il fatto di essere storicamente inserito entro le grandi strutture della cultura filosofica e teologica medioevale.

Indrigo, fotografando, ha scelto a volte tagli obliqui, di movimento, rinvigorendo quel senso di meraviglia, di stupore incantato che coglie il visitatore dentro un ambiente che lo sovrasta per la sua grandiosità, ma anche per la sua sostanziale inconoscibilità poiché, qualunque sia il punto in cui egli sosta, molte sono le parti della struttura che gli rimangono nascoste, alimentando così il senso dell’esplorazione e della scoperta, cioè il senso di un’esperienza che, se vissuta non superficialmente, si rivela essere, per le emergenze sensoriali e per le domande che via via propone, una vera e propria esperienza conoscitiva.
Spazio “sacro”, misterioso, e tuttavia anche spazio “accogliente”, se non altro per le risonanze culturali che esso suscita almeno nel visitatore europeo: per il quale la nozione di “cattedrale” importa certamente il senso della maestosità, ma anche quello di spazio aperto, spesso anche di spazio di protezione e rifugio, come fu nel medioevo e oltre.

Intermezzo musicale con Maria Lincetto a cura del Conservatorio Tomadini di Udine

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