EVA QUARTET

La Speranza è una bianca colomba

Gergana Dimitrova, soprano
Sofia Kovacheva, mezzosoprano
Evelina Christova, alto
Daniela Stoichkova, contralto
“Il canto può quasi fare a meno del vibrato, eccellente su tutti i registri vocali, dal brillante soprano al contralto più ombroso. Allo stesso tempo, appare omogeneo ed è un miracolo nella purezza della sua intonazione, specialmente nella realizzazione delle dissonanze estreme.” (Uli Olhausen / Frankfurter Allgemeine)
Il quartetto comprende le migliori voci soliste del celebre gruppo folkloristico “Le Mystere des Voix Bulgares”, qui impegnate in un repertorio devozionale, tra arcaismi, inflessioni popolari e nuove elaborazioni del ricco repertorio ispirato ai cicli della vita.

IN ESCLUSIVA PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA, UNA SELEZIONE DELLA CELEBERRIMA FORMAZIONE “LE MYSTERE DES VOIX BULGARES/IL MISTERO DELLE VOCI BULGARE”, IN CONCERTO A PORDENONE.
Riletture del ricco repertorio ispirato ai cicli della vita, declinazioni popolari del repertorio devozionale e suggestioni arcaiche risuoneranno nell’emozionante concerto intitolato “La Speranza è una bianca colomba”, omaggio al tema portante dell’edizione 2023 del Festival, che rilascia una parola centrale per il tempo che viviamo, giorno per giorno, nelle settimane di un autunno crudele per il mondo. Gergana Dimitrova, soprano, Sofia Kovacheva, mezzosoprano, Evelina Christova, alto e Daniela Stoichkova, contralto sono le migliori voci soliste del celebre gruppo folkloristico “Le Mystere des Voix Bulgares”: del loro canto si dice che “può quasi fare a meno del vibrato, è eccellente su tutti i registri vocali, dal brillante soprano al contralto più ombroso. Allo stesso tempo, appare omogeneo ed è un miracolo nella purezza della sua intonazione, specialmente nella realizzazione delle dissonanze estreme.” (Uli Olhausen / Frankfurter Allgemeine).

Servizio TGRFVG / mercoledì 15 novembre, edizione ore 14.00
Riprese a cura di Girogio Simonetti

SOCIETÀ CORALE ECCLESIASTICA“BRANKO” DI NIŠ

Il canto liturgico serbo ortodosso

Sara Cincarević, direttrice
Musiche di Rachmaninov, Čaikovskij, Mokranjac, Stanković, Kedrov
Fondato nel 1887, è il Coro della Cattedrale della Santa Trinità di Niš (Serbia) che non ha mai smesso l’attività da allora. È stato insignito di prestigiosi riconoscimenti dai re Karađorđević, e, più recentemente, ha avuto la benedizione e il privilegio di cantare in occasione delle cerimonie di investitura di due Patriarchi della Chiesa Serbo Ortodossa in Peć: le Loro Santità Paolo e Ireneo. Dal 2009 organizza il Festival di musica sacra “Music Edict” a Niš. Si è esibito in Germania, Grecia, Italia, Austria, Bielorussia, Ucraina, Russia, Bulgaria, Slovenia, Serbia, Gran Bretagna, Belgio, Polonia, Francia, USA, Canada, Repubblica Ceca, Israele.

TGRFVG / lunedì 13 novembre 2023, edizione delle 14.00
riprese a cura di Giorgio Simonetti

ENSEMBLE KALOPHONIA

Canti liturgici bizantini
Gerasimos Papadopoulos, Giuseppe Sanfratello, Anna Maria Civico, Amedeo Fera
concerto finale della residenza d’artista e dei partecipanti al workshop
Gerasimos Papadopoulos, direttore
In collaborazione con Università degli Studi di Catania – Dipartimento di Scienze Umanistiche, e AreaSud.
Coproduzione con i festival Alkantara Fest e Zampognarea.

Nuova tappa, nel segno di suggestioni musicali che affondano nelle tradizioni a cavallo fra Grecia e Italia, per il Festival Internazionale di Musica Sacra promosso da Presenza e Cultura e diretto dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai: sabato 9 dicembre, alle 20.45 nel Duomo Concattedrale San Marco di Pordenone, di scena sarà l’Ensemble Kalophonia per una full immersion nei Canti liturgici bizantini che derivano da due tradizioni ‘sorelle’, quella greca e quella siculo-albanese. il concerto viene riproposto nel conto alla rovescia per le festività natalizie: era inizialmente previsto il 5 novembre, ma era stato annullato a causa del maltempo. Adesso la serata offrirà l’occasione per approfondire il repertorio ‘siciliano’ dei canti liturgici bizantini, alla luce del processo di trasmissione orale e in un delicato equilibrio fra salvaguardia e ‘ribizantinizzazione’. Il programma sarà integrato da alcuni canti paraliturgici calabresi per evocare il “paesaggio sonoro” che fa da sfondo alla tradizione liturgica della chiesa ortodossa nel contesto fra Italia e Grecia. Diretto da Gerasimos Papadopoulos e Giuseppe Sanfratello, che saranno anche protagonisti di interventi per voce solista, l’Ensemble Kalophonia trova un punto di forza nei coristi Anna Maria Civico e Amedeo Fera, che uniscono all’impegno vocale i loro studi e le ricerche musicologiche. La produzione di scena al Festival di Pordenone, realizzata in collaborazione con i festival Alkantara Fest e Zampognarea e con l’Università degli Studi di Catania – Dipartimento di Scienze Umanistiche e AreaSud, rappresenta il concerto finale della residenza d’artista e dei partecipanti a un workshop dedicato ai canti liturgici bizantini. L’ingresso al concerto è libero, info e dettagli: www.musicapordenone.it.La 32^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra è promossa da Presenza e Cultura per la direzione artistica dei Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, ed è organizzata in collaborazione con Centro Iniziative Culturali Pordenone, Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, MIC-Ministero della Cultura, Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e inoltre con Promoturismo FVG, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli. 

Il Coro Kalophonia proporrà una selezione di Canti liturgici dalle Grandi Ore e dal Mattutino di Natale nel rito greco-bizantino, dalla tradizione degli arbëreshë di Sicilia e della chiesa ortodossa Greca. Gerasimos Papadopoulos intonerà come solista diversi canti nelle declinazioni mediobizantine, bizantina ‘classica’, post bizantina e greca. Alla sua voce si alternerà quella del solista Giuseppe Sanfratello per la versione siculo-albanese della katavasìa.Gerasimos Papadopoulos è nato e cresciuto a Cipro, dove ha avuto le sue prime lezioni sull’arte psaltica bizantina. Ad Atene, dove si laurea in Filologia Greca, ottiene il diploma di musica bizantina e studia l’oud, la teoria del makam ottomano e il canto ottomano con insegnanti greci e turchi. Attualmente insegna terminologia inglese della musicologia bizantina presso l’Università Europea di Cipro. È anche membro stabile del coro “Maestri dell’Arte Psaltica”, cantante e compositore di musica orientale. Giuseppe Sanfratello etnomusicologo, chitarrista, studioso di canto bizantino e direttore di coro, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Musicologia presso il SAXO Institute dell’Università di Copenaghen, attualmente è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, dove ha conseguito un Dottorato di ricerca in Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale (2023) con uno studio etnomusicologico sui repertori di canto ad accordo delle isole Ionie. Ha insegnato etnomusicologia all’Università di Copenaghen e alla Ionian University di Corfù; dal 2020 è docente nei seminari di “Introduzione all’Etnomusicologia” e “Popular Music” all’Università di Catania. Anna Maria Civico cantante, maestra di canto di tradizione orale e vocalità integrata, musicoterapista, ricercatrice indipendente, autrice, si occupa del canto di tradizione orale italiano adducendo pratiche tradizionali e contemporanee, con un focus su timbri della voce, improvvisazione e paesaggio sonoro. Dirige il coro Voce Specifica di Venezia con cui ha in attivo il concerto-performance Albero di canto. Amedeo Fera musicologo e musicista calabrese, ha compiuto studi in sociologia (Università di Trento e Technische Universitaet Dresden), italianistica (University of Washington, Seattle, USA) e Musica, Scienza e Tecnologia del suono (Politecnico Internazionale Scientia et Ars, Vibo Valentia). Docente di ruolo nella scuola secondaria di I grado, attualmente è dottorando di ricerca presso la Katholieke Universiteit di Leuven (Belgio) con una tesi sul primo libro di madrigali del compositore calabrese del XVI secolo Giandomenico Martoretta.

VIKRA

STAR(E)S, sguardi di luci ed ombre

Coro da camera della Glasbena Matica di Trieste
Vincitore assoluto Grand Prix “Seghizzi” 2022
Petra Grassi, direttore
Musiche di Durighello, Bec, Wolf, Merkù, Gallus,
Čopi, Lajovic, Bonato, Naci
Per l’inaugurazione del Festival 2023 non poteva essere più emblematico il filo conduttore di questo programma: la luce delle stelle, che metaforicamente rappresenta la Speranza (tema del Festival 2023) e pervade l’oscurità dell’ombra, è il messaggio di fiducia che unisce ogni confessione religiosa e ogni filosofia nelle partiture che dal Rinascimento giungono al tardo Romanticismo, fino alle esperienze del secolo scorso e dei giorni nostri (in questo caso la nuova commissione al compositore albanese Aulon Naci su testi di Madre Teresa di Calcutta).
Il Coro Vikra, detentore di una lunga serie di premi internazionali culminata nel Grand Prix Seghizzi 2022, è una delle realtà semiprofessionali più prestigiose della nostra Regione ed è diretto da una delle figure emergenti nel panorama internazionale della direzione corale.

Servizio TGRFVG di martedì 24 ottobre 2023
Videoriprese a cura di Giorgio Simonetti
The Joy in Loving in the heart: prima esecuzione assoluta