Monodramma in musica di Grigory Frid prima versione italiana assoluta, traduzione di Rino Alessi consulenza musicale di Eddi De Nadai nel 70° anniversario della morte di Anna Frank e della fine della Seconda Guerra Mondiale
Štefica Stipančević soprano Irina Milivojević pianoforte Dimitre Goueorguiev Ivanov contrabbasso Tomaž Vouk percussioni Aleksandar Spasić direttore Rocc regia e scene Jasmin Šehić lighting designer Irina Milivojević maestro collaboratore Tomaž Čibej direttore di scena Strumentisti dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Lubiana Allestimento scenico del Teatro dell’Opera di Lubiana
Nel 2012 “Il Diario di Anna Frank” di Grigory Frid fu l’opera di un compositore vivente più eseguita al mondo in assoluto. Affidandoli ad una sola voce di soprano accompagnata da un piccolo ensemble strumentale, Frid trasforma i momenti salienti del tristemente famoso diario della ragazzina tedesca in ventuno episodi di fortissima valenza emozionale ed umana, rendendo più che mai coinvolgente la tragedia vissuta da Anna Frank, dalla sua famiglia e dall’intero popolo ebraico. L’allestimento minimalista del Teatro sloveno intende realizzare proprio il piccolo spazio dove Anna rimase nascosta per due anni prima dell’arresto e della deportazione nel campo di concentramento dove morirà di tifo meno di un anno dopo.
Nell’ambito delle iniziative del XXVI Festival Internazionale di Musica Sacra 2017 Dialoghi di pace. Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena. A cura di Giancarlo Pauletto
Da quando lo conosco, e sono passati ormai tanti anni, non ho memoria che Bruno Fadel si sia mai applicato ad opere di pittura o di grafica – ma anche ad installazioni, o a lavori fotografici – che non fossero, in qualche modo, implicati con il sociale. Un sociale, intendo, non cavato da intenzioni pedagogiche, quasi egli ritenesse di avere il compito, o il dovere, di insegnare qualcosa agli altri: cavato, invece, dalla sua costituzionale incapacità di avvertire se stesso – in quanto uomo prima, e dunque inevitabilmente in quanto artista – come persona isolata dal resto della società, e quindi non implicata nei suoi travagli, non attraversata dalle sue crisi. Certo, ricordo opere degli anni novanta, e anche di prima, incardinate su una sorta di “sismografia del tempo”, opere in cui si registrava una personale reazione a contraddizioni di cui ciascuno ha esperienza nella vita quotidiana: ma ben lontane dal caratterizzarsi per chiusura e solipsismo, erano accompagnate da una così lata ed evidente proiezione oltre il sé, da diventare immediatamente segno aperto di condivisa umanità. Così quegli “Eventi” quei “Naufragi”, quei “Paesaggi” quei “Racconti” erano la testimonianza di un “vivere tra”, di un “essere con”, tanto è vero che nasceva, proprio nel duemila, in corrispondenza con l’istituzione del “Giorno della memoria”, quel lungo lavoro sul tema di Auschwitz che annovera ad oggi oltre cinquecento pagine di elaborazione e di testimonianza, mentre nello stesso tempo l’artista continuava a lavorare ad altri “libri” dedicati al tema dell’Olocausto e a quello del genocidio armeno, al tema dei migranti e della morte in mare, e in genere a temi legati alla testimonianza della contraddizione sociale e della guerra, centri focali di un’attenzione che coinvolge nello stesso clima d’indagine e sofferenza sia il soggetto che guarda, come la società medesima a cui egli è rivolto. (…)
Orari: dal venerdì alla domenica 10.00-12.00/15.00-18.00 Info: www.comune.sesto-al-reghena.pn.it / www.viedellabbazia-sesto.it [email protected] / Ufficio Turistico – Sesto al Reghena tel. 0434.699701
CONCERTO DI APERTURA CLARTET quartetto di clarinetti del Conservatorio di Udine
Francesco Cristante clarinetto soprano e piccolo Federico Navone clarinetto soprano Giacomo Cozzi clarinetto soprano Leonardo Gasparotto clarinetto soprano e basso
Allievi del prof. Davide Teodoro presso il Conservatorio Tomadini di Udine, hanno seguito masterclass con L. Luccheta, R. Rusche-Staudinger, V. Paci, F. Meloni, I. Frantisak, K. Groetsch. Il quartetto si è aggiudicato il primo premio assoluto alla terza edizione del concorso “Diapason d’oro” nella categoria “Musica da camera”. Il repertorio comprende composizioni originali e trascrizioni che vanno dal periodo classico al Novecento.
PROGRAMMA Guillaume Connesson (1970) da Prelude et Funk: Prelude
Henri Tomasi (1901-1971) da Trois Divertissement: Masquerade
Ferenc Farkas (1905-2000) da Antiche Danze Ungheresi: Lassu
Pierre Max Dubois (1930-1995) da Quatour: Pastorale – AllegroCoordinamento Maria Francesca Vassallo e Antonio Garlatti Responsabili artistici Franco Calabretto, Eddi De Nadai, Giancarlo Pauletto
Nell’ambito delle iniziative del XXVI Festival Internazionale di Musica Sacra 2017 – Dialoghi di pace – Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Cordenons e Associazione Media Naonis. A cura di Giancarlo Pauletto
l tema centrale dell’arte di Tonino Cragnolini (Tarcento 1937-2014) è stato l’uomo, la figura umana, nella pittura come nel disegno e nell’incisione, tecniche, quest’ultime, da lui molto frequentate.Ma non l’uomo come soggetto di ritratto realistico o naturalistico, bensì come soggetto – e oggetto – della storia, della sua necessità, della pericolosa, drammatica, inesauribile lotta per la libertà. Egli è stato, propriamente, un narratore di storie “civili”, cioè centrate sul tema della convivenza umana, della sua inevitabilità e delle sue spesso terribili vicende storiche. Sempre questo succo fu estraibile dalle sue mostre, friulane come italiane, ma ci fu un’esposizione che metteva in evidenza il fatto in modo del tutto particolare, e fu quella intitolata Immagini per la pace disegnando la guerra, che si tenne a Villa Moretti di Tarcento nell’aprile/giugno del 2005. Ritengo giusto citarla in questo contesto poiché essa chiariva in modo peculiare come l’artista, parlando di guerra, di violenza, di sopraffazione dell’uomo sull’uomo in realtà volesse denunciare tutto ciò che impediva, appunto, la pace, ciò che la rendeva tanto irraggiungibile quanto invocata o, nella storia, tante volte falsamente predicata. […]
TG3FVG sulla storia denudata di Tonino Cragnolini a Cordenons (PN)
In questa occasione vengono esposte opere tra le più significative dell’intera attività dell’artista: il trittico di Bertrando, Congiura assassinio spregio, del 1992, accompagnato da altri disegni del ciclo; il trittico I segni favorevoli e contrari, di alcuni anni precedente, di un tono che diremmo esistenziale, sempre comunque centrato sul tema della contraddizione; alcune immagini appartenenti al notissimo e ampio lavoro attorno alla Joibe grasse 1511, iniziato alla fine degli anni ’80 del secolo scorso e ripreso poi in anni successivi; altri disegni risalenti al ciclo dei Benandanti, primi anni ’80; infine un gruppo di incisioni tratte dall’ampia serie del Purcità. GCP
CONCERTO DI APERTURA CLARTET, quartetto di clarinetti del Conservatorio di Udine
Francesco Cristante clarinetto soprano e piccolo Federico Navone clarinetto soprano Giacomo Cozzi clarinetto soprano Leonardo Gasparotto clarinetto soprano e basso Allievi del prof. Davide Teodoro presso il Conservatorio Tomadini di Udine, hanno seguito masterclass con L.Luccheta, R.Rusche-Staudinger, V.Paci, F.Meloni, I.Frantisak, K.Groetsch. Il quartetto si è aggiudicato il primo premio assoluto alla terza edizione del concorso “Diapason d’oro” nella categoria “Musica da camera”. Il repertorio comprende composizioni originali e trascrizioni che vanno dal periodo classico al Novecento.
PROGRAMMA Henri Tomasi (1901-1971) Trois divertissiments pour 4 clarinettes en sib I: Porsuites II: Mascrade (Petites Gitanes) III: Rondes
Elliott Carter (1908-2012) Canonic Suite for Four Clarinets in Bb I: Fanfare II: Nocturne III: Tarantella
Guillaume Connesson (1970-) Prelude et funk pour quateur de clarinettes
George Gershwin (1898-1937) Three Preludes Arr. Ioan Dobrinescu
Coordinamento Maria Francesca Vassallo e Mario Giannatiempo Responsabili artistici Franco Calabretto, Eddi De Nadai, Giancarlo Pauletto
Nell’ambito delle iniziative del XXVI Festival Internazionale di Musica Sacra 2017 Dialoghi di pace
Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di San Vito al Tagtliamento A cura di Giancarlo Pauletto
Servizio del TG3R FVG di martedì 12 settembre 2017 su Luigi Molinis
Come una fortezza ben munita, questi disegni di Luigi Molinis non si lasciano penetrare facilmente. […] probabilmente verrebbe naturale a molti collocarli sotto la categoria generica del “fantastico”: di figure cioè che nascono da connessioni che s’inseguono liberamente nello spazio mentale, dando corpo ad una sorta di surrealtà di tono algidamente nitido, e non aliena dal grottesco, se per grottesco si intenda ciò che appare innaturale, paradossale, ciò che sembra intenzionalmente mirato a suscitare una reazione tra l’ironico e il perplesso. In effetti, quel che rischia di non venir colto in questi disegni – se appunto ci si ferma sul piano del fantastico – è la loro funzionalità, la loro perfetta rispondenza allo scopo.
Videointervista al curatore della mostra Giancarlo Pauletto
Molinis, come molti sanno, è architetto, autore di alcuni oggetti celeberrimi nell’ambito dell’industrial design contemporaneo: quindi non è certo a lui che si debba spiegare in cosa consista la funzionalità di un oggetto, un martello, ad esempio, che serva a battere chiodi, o un ventilatore che serva a convogliare aria in una stanza. GCPOrari: Sabato e domenica 10.30-12.30/15.00-18.00 Fuori orario la mostra è visitabile su prenotazione telefonando all’Ufficio Beni e Attività Culturali (tel. 0434.833295) oppure al Punto I.A.T. (tel. 0434.80251)
CONCERTO DI APERTURA DI MAURIZIO DE LUCA Nasce a Pordenone nel 1992. Sin da giovanissimo dimostra una spiccata passione e propensione per la musica iniziando lo studio dell’organo col nonno, il M° De Mattia. Successivamente intraprende lo studio della fisarmonica e del pianoforte con il M° Del Cont che, in seguito, lo avvia allo studio della fisarmonica classica da concerto. Ha vinto concorsi nazionali ed internazionali: Erbezzo (VR), S. Marco in Lamis (FG), ed altri. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con Maestri di fama internazionale, Noton (Francia); Soave (USA); Pitocco, Del Cont e Nosetti (Italia); Seyonow e Sklyarow (Russia). All’attività didattica e compositiva affianca quella concertistica, in qualità di solista e in formazioni varie, in Italia e all’estero (Austria, Germania, Svizzera, Slovenia, etc.). Frequenta la Scuola di fisarmonica del conservatorio Jacopo Tomadini di Udine.
PROGRAMMA Viatscheslav Semyonov (Rostov sul Don, 1946) Sonata n.1 per bajan (fisarmonica ) – 1984 I. andantino, prestissimo, andante II. andante sostenuto III. presto ritmico
Anastasiia Gotovtceva mezzosoprano Ecem Eren viola Andrea Virtuoso pianoforte Musiche di Brahms, Bruch
Il progetto pluriennale dedicato alla musica vocale da camera su testo sacro o spirituale, lezioni concerto che vedono protagonisti gli allievi della classe di musica da camera di Franco Calabretto al Conservatorio di Trieste, è dedicato a due cicli liederistici di Brahms: il suo testamento spirituale con testi tratti dalla Bibbia (Vier ernste Gesänge op.121) e il canto di ninna nanna al Bambino Gesù, nell’inusuale combinazione di viola e mezzosoprano (Zwei Gesänge op.91). La preghiera Kol Nidrei proviene dalla tradizione ebraica, collocata qui a mo’ di intermezzo strumentale tra i due cicli liederistici.
Musiche di Bach, Buxtehude, Sweelinck, Mendelssohn-Bartholdy, Franck, Messiaen
Due recital organistici offrono la possibilità di collaborare con festival e associazioni attive sul territorio regionale, con programmi diversi volti alla valorizzazione di strumenti importanti realizzati in Friuli, vero vanto di una tradizione artigianale secolare di altissimo profilo. Protagonista di entrambi i concerti l’organista tedesca che, già docente per molti anni all’Accademia di Lucerna in Svizzera, insegna oggi nei conservatori italiani.
Ensemble vocale Ottava Nota Ensemble strumentale Ad Maiora Alessandro Arnoldo direttore Musiche di Respighi, Loro
In questa Lauda dedicata al conte Guido Chigi, i cui testi sono tratti da una raccolta anonima intitolata Lauda umbra, tradizionalmente attribuiti a Jacopone da Todi, sono meravigliosamente espressi due aspetti molto caratteristici della personalità di Ottorino Respighi: un profondo senso della religione e dell’umanità, e l’amore per le forme artistiche del passato che egli fa rivivere nella sua musica di suprema maestria. Completa il programma ancora una prima esecuzione di un brano commissionato dai Festival di Pordenone in partnership con Trento e Bolzano, su testi di Padre Turoldo.
Canti di culla dagli Appennini al Mare Marco Carnemolla, contrabbasso e basso acustico Maurizio Cuzzocrea, voce, chitarra battente e chitarre Carlo Gandolfi, piffero, piva e zampogne Franco Guglielmetti, fisarmonica Mario Gulisano, percussioni e scacciapensieri Maddalena Scagnelli, voce, violino e salterio
Il concerto è un viaggio nel repertorio dei canti dedicati al Figlio nelle tradizioni musicali, frutto del lavoro di ricerca di due gruppi attivi al nord e al sud Italia. Documenti sonori che dal repertorio del Monastero di Bobbio giungono fino all’Etna, la Muntagna al centro del Mediterraneo, dopo aver attraversato gli Appennini delle Quattro Province e della penisola calabrese. In un itinerario dal Medioevo alla ricerca etnomusicologica del XX secolo, sei musicisti diversi per geografia, ma simili per passioni, percorrono il canto d’amore per eccellenza, alla ricerca delle caratteristiche comuni nel tempo e nello spazio.
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