FILARMONICI FRIULANI

Francesco Gesualdi fisarmonica
Giovanni Ricciardi violoncello
Alessio Venier direttore
Musiche di Gubaidulina, Pärt, Šostakovič

Tutto dedicato al Novecento questo concerto che ha il suo fulcro nelle Sieben Worte (1982) di Sofia Gubaidulina, tra i massimi compositori viventi: un lavoro che si ispira ai testi evangelici della Passione. Completano il programma lo struggente Cantus in memoriam Benjamin Britten composto da Arvo Pärt nel 1977 alla morte del compositore che sentiva particolarmente vicino alla sua etica artistica; ed il Quartetto n. 8 di Dmitrij Šostakovič, dedicato alle vittime di tutti i totalitarismi. I solisti sono accompagnati dall’orchestra giovanile friulana che si sta rivelando come progetto regionale di assoluto interesse.

INGRESSO GRATUITO

DIXIT DOMINUS

Nataša Trček soprano
Francesca Gerbasi mezzosoprano
Alberto Ambrogiani tenore
Francesco Basso basso
Orchestra San Marco
Coro Polifonico Città di Pordenone
Coro maschile Spengenberg
Coro femminile Primo Vere
Davide Pitis direttore
Musiche di Galuppi, Caldara, Pagotto

Nel concerto di apertura del XXXI Festival, il nuovo e l’antico dialogano all’interno di un progetto originale che presenta una prima esecuzione in tempi moderni di un Dixit Dominus di Baldassarre Galuppi detto il Buranello, grande protagonista del barocco veneziano, e la prima esecuzione assoluta di Credo di Mario Pagotto, commissione del Festival. Gli esecutori sono l’Orchestra San Marco, tre cori pordenonesi e quattro giovani solisti impegnati a cantare la vocalità barocca e contemporanea, appositamente selezionati. Dirige Davide Pitis che con Mario Pagotto ha curato l’edizione moderna e la revisione del manoscritto di Galuppi.

In collaborazione con Orchestra San Marco Pordenone

INGRESSO GRATUITO

Si è aperto giovedì 27 ottobre, con la prima esecuzione assoluta in tempi moderni del “Dixit Dominus”, la 31^ edizione del Festival di Internazionale di Musica Sacra diretta dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, promossa da Presenza e Cultura, Centro Iniziative Culturali Pordenone e Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, in collaborazione con il MIC-Ministero della Cultura, l’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e con Promoturismo Fvg, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli.
Il sipario si è alzato su un evento di produzione che idealmente abbraccia le realtà musicali di riferimento, dall’Orchestra San Marco ai tre Cori Città di Pordenone, Spengenberg e Primo Vere, integrati dalle voci soliste di Eleonora Benetti soprano, Francesca Gerbasi mezzosoprano, Alberto Ambrogiani tenore e Francesco Basso bass-baritone, per la direzione di Davide Pitis
Inserito stabilmente nel circuito Italiafestival – la rete nazionale Agis dei più importanti festival italiani – il Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone è sostenuto da Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese Monsile, Electrolux e DForm, e si svolge in partnership con Fondazione Concordia Sette e la Diocesi Concordia Pordenone.

STRAVINSKY. Sinfonia di Salmi

Coro del Friuli Venezia Giulia
Orchestra San Marco e Collegium Apollineum
Marco Feruglio direttore
Cristiano Dell’Oste maestro del coro

La Sinfonia di Salmi di Stravinskij è una delle icone del neoclassicismo novecentesco, il cui un linguaggio razionale fonde tutte le radici culturali del Vecchio Continente: quelle del cattolicesimo primo e vero, ma anche greche e romane pagane, bizantine, latino – cristiane, rinascimentali e poi barocche. Un progetto che impegna un organico strumentale e vocale di rara ampiezza, realizzato dalle sinergie di Orchestra San Marco, Collegium Apollineum e Coro del Friuli Venezia Giulia, tra le principali realtà musicali della nostra Regione.

COROU DE BERRA

Religiosità e spiritualità nella polifonia popolare delle Alpi del Sud

Michel Bianco, Françoise Marchetti Claudia Musso Joris Baracroli

Il Corou de Berra raccoglie e interpreta da oltre vent’anni la memoria musicale popolare della regione nizzarda: un patrimonio culturale di incredibile fascino, in cui coabitano il canto Barocco e il Gregoriano, il popolare e il sacro, la monodia e la polifonia, il latino e il nizzardo, l’oralità e la notazione classica e in cui si fondono influenze sarde, liguri, provenzali e piemontesi.

SABA ANGLANA

ABEBECH – FIORE CHE SBOCCIA

Storia di identità, preghiera e guarigione
Il sacro nella cultura d’Etiopia

di e con Saba Anglana voce
Federico Marchesano contrabbasso Mattia Barbieri percussioni
Fabio Barovero fisarmonica – live electronics

La terra d’Etiopia è uno dei luoghi al mondo in cui il pensiero sacro ha avuto una tra le più sentite forme di penetrazione religiosa, fin dall’adozione del Vangelo nel IV sec. d.C.
Milleseicento anni di grande devozione hanno fatto del popolo etiope il baluardo della spiritualità di matrice cristiana in ambito africano. Un senso di profonda sacralità pervade ogni angolo di questa terra al punto da regolare i rapporti tra gli esseri umani e il loro comportamento rispetto alla natura, le stagioni, la morte
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EDESSE ENSEMBLE

Gevorg Dabaghyan duduk
Justine Zara Rapaccioli direttrice
Musiche della liturgia Armena dal Medioevo al XIX secolo

Il canto liturgico armeno si cala nella notte dei tempi del cristianesimo e da sempre accompagna l’identità della fede e dei riti di un popolo tormentato.
Il programma comprenderà antichi inni monodici, composizioni polifoniche della Divina Liturgia dei “padri” della musica polifonica armena, Makar Yekmalian e Komitas, inni dedicati alla Vergine Maria, tra cui uno diMechitar di Sebaste (1676-1749), fondatore della Congregazione Armena Mechitarista di San Lazzaro degli Armeni, Venezia.

In collaborazione con Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia

ELISABETH ZAWADKE

Musiche di J. S. Bach, F. Mendelssohn, O. Respighi, M. E. Bossi, G. Tailleferre

Il concerto affidato ad un prestigioso docente dell’Accademia di Lucerna, riporta nel palinsesto del festival il recital organistico che mancava da qualche tempo. Lo strumento utilizzato sarà il “Mascioni” inaugurato nel 1964 alla presenza del Cardinale Albino Luciani, che poi divenne Papa Giovanni Paolo I.

Il programma spazia attraverso alcuni capolavori dell’immenso repertorio, con un interessante focus sul tema del “notturno”.

In collaborazione e con l’apporto del Duomo San Nicolò Vescovo Sacile

LA VIA DELLA PACE

Ensemble Seicentonovecento Cappella Musicale di San Giacomo
Cappella Musicale di Santa Maria dell’Anima – Roma
Flavio Colusso direttore
G. Carissimi Missa l’Homme Armé | F. Colusso Et in terra pax

Un Concerto, la proiezione di un Film, una Giornata di studi: un’articolata iniziativa che rientra ne “La via dell’Anima”, grande progetto europeo che attraverso la rete creata dalla circolazione dei tesori musicali raccolti nella Collezione Santini di Münster, unisce molte Città europee. Fra queste, le due cittadine tedesche di Münster e Osnabrück dove nel 1648 fu firmata la Pace di Westfalia, evento di grande importanza che sanciva la fine della Guerra dei trent’anni ed apriva l’Europa a nuovissimi scenari politici e religiosi.
Nel 2017, anniversario della pubblicazione delle Tesi luterane, viene anche sottolineato il percorso ecumenico dell’unità dei Cristiani con l’interpretazione della grandiosa e rarissima Missa l’Homme Armé del Maestro dell’Europa musicale Giacomo Carissimi (1605-1674), mirabile esempio di architettura policorale a dodici voci la cui partitura è conservata a Roma e a Münster: metafora della battaglia del “soldato” della Controriforma che vive intensamente quel risanamento morale e disciplinare interno alla Chiesa iniziato ancor prima dello scisma luterano.

In collaborazione con Musicaimmagine Roma| Pontificio Istituto Teutonico di S. Maria dell’Anima | Lichtspiel Enterteinment | Università di Osnabrück

SLOVENSKI OKTET

Urška Vidic organo
Dejan Prešiček sax soprano
Musiche di F. Gon, A. Makor, A. Čopi

Un confronto a distanza tra una serie di recentissime composizioni sacre di giovani compositori sloveni (da segnalare in particolare la “Missa pro Pace” di Čopi) e il nuovo lavoro del compositore goriziano Federico Gon, per coro virile e sax soprano, appositamente commissionato dal Festival, quindi in prima esecuzione assoluta, che elabora liberamente il testo della prima elegia duinese di Rilke, il cui incipit grida la limitatezza dell’uomo dinanzi al mistero metafisico.

MISA CRIOLLA

A. Ramirez
Intende Voci Chorus
Ensemble I Giambellindios
Mirko Guadagnini direttore

Voce di Dio e voce di popolo, tutto il popolo latinoamericano, la Misa Criolla fu dedicata dal suo compositore a due suore tedesche, Elisabeth e Regina Brückner, che aiutarono i prigionieri di un campo di concentramento portando loro del cibo.

Composta nel 1963, espressione di forme musicali folkloriche, i ritmi tipici della tradizione popolare latino americana vi si intrecciano con i temi della tradizionale messa cattolica.
In questo programma sarà accostata al Requiem di Ildebrando Pizzetti, pagina di intensa espressività, che alterna echi arcaici, tardo romantici e marcatamente novecenteschi, scritta in un momento in cui la musica italiana prende il deciso sentiero della ricerca delle proprie radici più autentiche.

In collaborazione con Festival Liederìadi -Milano