MISERERE

New Liszt Ferenc Chamber Choir
Nemes Laszlo Norbert, direttore

Servizio TGRFVG

Il concerto ha per protagonista il coro che ha sede, come coro in residence, all’interno della prestigiosa Accademia Liszt di Budapest ed è composto da giovani musicisti rigorosamente selezionati. È autorevole testimone della formidabile tradizione vocale e musicale dell’Ungheria, patria che ha dato i natali ad una pletora di eccellenti musicisti (da Liszt fino a Bartòk e Ligeti) e, tra questi, in particolare a Zoltan Kodály, inventore di un “metodo” per l’insegnamento della musica, geniale, talmente importante che recentemente è stato inserito tra i patrimoni orali e immateriali dell’UNESCO.

Il programma del concerto spazia dalla polifonia rinascimentale, ad una interessante panoramica della musica ungherese del XX secolo, con un omaggio a due grandissimi maestri, uno italiano, Verdi, e uno ungherese, Liszt.
Da segnalare la presenza di ben due prime esecuzioni assolute, brani commissionati dal nostro festival e dal partner del Trentino Alto Adige. Un segnale forte di attenzione verso i giovani compositori nel segno della valorizzazione delle lingue minoritarie, in questo caso il friulano (Alessio Venier) e il tedesco sud tirolese (Christian Gamper).

Videointervista al direttore Laszlo Norbert Nemes
e ai compositori Christian Gamper e Alessio Venier

ILLUMINATIONS

Samuel Cattiau, controtenore
Mathieu Saglio, violoncello
Quentin Dujardin, chitarra
Musiche di autori vari

Programma che nasce da un progetto di tre musicisti francesi che spaziano dalla musica antica alla contemporanea, passando attraverso jazz e crossover.
Si sono riuniti in questo nuovo progetto, Resonance, che intende (ri)scoprire le architetture sonore della polifonia sacra antica, attraverso rivisitazioni originali, che vengono proposte nelle chiese e nelle cattedrali di tutta Europa, come omaggio alla grande tradizione sacra occidentale.

Videointervista a Quentin Dujardin

STILL REQUIES

Musica, testo, drammaturgia, traduzione di Mauro Montalbetti

Mirko Guadagnini – tenore
Marco Baliani – attore
Liederiadi Chorus
(Intende Voci Chorus, Ensemble Virgo Vox, Kore’s Ensemble)
AltreVoci Ensemble
Davide Vendramin – fisarmonica
Maria Silvana Pavan – maestro di sala
Eddi De Nadai – direttore

Servizio TGRFVG

Il progetto di Still Requies inizia nel 2015 quando durante la fase di prova a Reggio Emilia della mia opera “Corpi eretici”, Mirko Guadagnini – fra i protagonisti del lavoro – mi ha chiesto di scrivere un Requiem per il Festival Liederìadi a celebrazione del centesimo anniversario dalla fine del primo conflitto mondiale.
La scoperta che proprio a Reggio Emilia, durante le manifestazioni contro la partecipazione alla guerra dello stato italiano furono uccisi dalle forze dell’ordine due giovani pacifisti, mi colpì profondamente e decisi che il mio Requiem sarebbe stato “politico e poetico”, sacro ma non religioso.
Una meditazione sulla follia della guerra e l’immensa, straziante, esperienza del dolore, della perdita, della paura. La complessità del lavoro ha necessariamente richiesto più fasi.

Videointervista al compositore Mauro Montalbetti e al Maestro Eddi De Nadai

SACRA RISONANZA

Markus Stockhausen, tromba
Tara Bouman, clarinetto
Bande dell’ANBIMA FVG
Andrea Comoretto, direttore
Musiche di Stockhausen

Servizio TGRFVG

Da quando esordì nel 2007 a Colonia per il 31° Congresso della Chiesa Tedesca Protestante, coinvolgendo 1800 musicisti, “Abendglühen” (bagliori della sera) di Markus Stockhausen, inno di ispirazione mariana per tromba solista e strumenti a fiato, ha avuto varie rivisitazioni. Ultima questa che viene appositamente proposta al Festival e realizzata all’interno del Duomo di Pordenone sfruttandone le suggestive risonanze naturali, che dà la possibilità ad uno dei più celebri trombettisti al mondo di dialogare con un centinaio di ottoni provenienti dalle migliori bande della regione FVG.

Videointervista a Markus Stockhausen

THE HUNDRED COLOURS
OF EXILE AND LOVE

Lo straordinario incontro fra la tradizione della musica araba e quella europea, barocca e contemporanea: tre grandi artisti internazionali – Alice Foccroulle soprano, Moneim Adwan voce e ud, Bernard Foccroulle organo – per un concerto di suggestiva magia sonora.

Videointervista a Bernard Foccroulle, organista e compositore

Nel segno dell’incontro fra diverse tradizioni musicali – quella araba e quella europea barocca e contemporanea, l’appuntamento per il gran finale della XXVIII edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra promosso da Presenza e Cultura e Centro Iniziative Culturali Pordenone in sinergia con la Regione Friuli Venezia Giulia, diretto dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, sostenuto da Comune di Pordenone, Electrolux, Bcc Pordenonese e Diocesi di Concordia Pordenone. In scena tre grandi artisti internazionali: Alice Foccroulle soprano, Moneim Adwan voce e ‘ud, Bernard Foccroulle organo, provenienti da differenti culture: Moneim Adwan viene da Gaza e vive in Francia; canta e suona l’Ud, il liuto tradizionale della musica araba. il soprano Alice Foccroulle e l’organista Bernard Foccroulle si occupano di musica di tradizione europea, dal barocco al nostro tempo: due “scuole” musicali ricche ed estremamente diverse, che differiscono su vari aspetti: la modalità di trasmissione europea è scritta su partitura, quella araba viene trasmessa oralmente. L’ingresso al concerto è aperto gratuitamente
«Il programma – spiegano i direttori artistici Franco Calabretto e Eddi De Nadai – non intende fare della “fusion”, mantiene individuate le due anime, e propone una specie di dialogo tra loro, per dare al pubblico la possibilità di un confronto ma anche della scoperta di connessioni tra alcune specifiche caratteristiche di entrambe. Il concerto è strutturato sui due temi principali, esilio e amore. L’amore è la più universale esperienza umana e il biblico Cantico dei cantici è il più straordinario poema che connette l’amore tra gli esseri umani e l’amore tra gli esseri umani e Dio. L’esilio è l’odierna quotidiana esperienza, crudele e cruenta, che riguarda molte popolazioni, portate a fuggire dalla guerra e dai disastri dei loro paesi. Il poeta palestinese Mahmoud Darwish (1941–2008) ha scritto meravigliose poesie sull’esilio, molte di queste riflettono la reale condizione di molti palestinesi e allo stesso tempo il sentimento universale di un esilio spirituale di cui l’umanità ha fatto in qualche modo esperienza». «Ulteriore elemento comune fra queste culture – spiega l’organista Bernard Foccroulle è la natura: la stessa terra, alla luce dello stesso sole, contemplando le stesse stelle. Il mare Mediterraneo svolge un ruolo importante negli scambi tra Est e Ovest, nei conflitti e nelle migrazioni. Speriamo che questo concerto consenta al pubblico di godere di queste differenze, musicali e non solo, e di condividere l’esperienza umana e i valori che lo hanno ispirato».

INRI. Passione secondo Anonimo

Su testi di Giuseppe Di Leva e dai Vangeli. Musica di Carlo Galante
Patrizia Polia, soprano / Matteo Vitanza, voce recitante
New MADE Ensemble
Alessandro Calcagnile, direttore

La storia è di quelle che tutti conosciamo bene: quel venerdì che da duemila anni viene definito “santo”. Un uomo viene processato dal Sinedrio di Gerusalemme, e giudicato sommariamente. È definito colpevole. viene mandato dal procuratore romano perché questi ratifichi la sentenza: ma come poteva apparire questa vicenda, nelle ore in cui si svolgeva, quando nessuno- tranne pochi seguaci- immaginava che quell’uomo potesse essere il figlio di Dio? Quali erano le forze in gioco, quali gli intrecci di interessi, le divisioni incolmabili? Dalla storia di Cristo, nell’apice del suo passaggio umano, prende avvio “Inri. Passione secondo Anonimo”, la produzione realizzata su testi di Giuseppe Di Leva che si integrano ai Vangeli e su musica di un compositore cult del nostro tempo, Carlo Galante. L’evento, proposto in collaborazione con il Centro Musica Contemporanea di Milano, vedrà protagonista, con il soprano Patrizia Polia e con l’attore Matteo Vitanza, voce recitante, la formazione del New MADE Ensemble – Tania Camargo Guarnieri e Gaspare Raule violini, Franco Formenti viola, Alexander Zyumbrovsky violoncello – che valorizza e divulga nel mondo l’opera dei maggiori compositori della fine del Novecento e dei giorni nostri. Dirige il Maestro Alessandro Calcagnile.

Videointervista al compositore Carlo Galante

Perchè Ponzio Pilato concede il corpo di Cristo agli uomini che glielo hanno chiesto, dopo aver fatto mettere sulla croce l’iscrizione INRI? E perché, al mattino della domenica, quel corpo seppellito il venerdì sera non è più nella tomba? “Inri. Passione secondo Anonimo” si dipana attraverso lo sguardo di un immaginario “segretario” di Ponzio Pilato, un intellettuale romano che osserva i fatti e cerca di capirli, consapevole che quanto sta avvenendo cela molti misteri e quell’episodio – non così singolare per l’epoca – avrà profonde conseguenze. Proprio quel funzionario romano può rappresentare il punto di vista di molti “contemporanei” intorno alle vicende della Passione: uno sguardo incuriosito, spesso appassionato ma profondamente “laico”. Un attore, Matteo Vitanza, si incarica di dare voce all’anonimo romano, un quartetto d’archi – New Made Ensemble – segue la narrazione infondendogli spazio sonoro e drammatico, una voce di soprano – Patrizia Polia – scandisce le pause della narrazione con le sue arie, in una sorta di via crucis musicale.
La musica di Carlo Galante è stata eseguita più volte negli Stati Uniti, in Svizzera, Spagna, Brasile, Germania, Regno Unito, Francia. Committenze per nuove opera gli sono state assegnate dalla Rai di Roma e di Napoli; dall’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano; dall’Orchestra Sinfonica Siciliana; dall’Orchestra Verdi di Milano, dai Pomeriggi musicali di Milano. L’attività del soprano Patrizia Polia spazia dall’opera e dal concerto sinfonico con voci soliste alla Musica da Camera e alla produzione contemporanea. Si è esibita in Festival e presso istituzioni di primo livello come Ravenna Festival, Festival dei Due Mondi, Inventionen a Berlino, Memorie Sonore a Stoccolma, Festival Barocco di Viterbo, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Nuova Consonanza, con orchestre e ensemble quali Accademia Barocca di Santa Cecilia, Concerto Italiano, Filarmonica Marchigiana, Virtuosi Italiani. E’ stata diretta da personalità come Carlo Boccadoro, Luis Bacalov, Fabio Maestri, Ennio Morricone, Markus Stockhausen e molti altri. Matteo Vitanza si diploma come attore alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, vince singolarmente diversi premi e nel 2019, con il Teatro dei Gordi, il Premio Hystrio alla migliore compagnia italiana emergente. Partecipa a molti programmi tv di satira politica, lavorando, fra gli altri, con Maurizio Crozza su La7. Alessandro Calcagnile, direttore d’orchestra e pianista, raffinato interprete della musica del Novecento, ha collaborato con alcuni dei più importanti compositori italiani viventi. Si è esibito presso il Teatro Arcimboldi e Dal Verme di Milano, il Teatro Sociale di Como, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Regio di Parma, la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il New MADE (New Music and Drama Ensemble) è l’Ensemble in residence del Centro Musica Contemporanea di Milano. Sin dalla sua fondazione si è impegnato nella promozione della musica classica contemporanea e nell’ampliamento del repertorio italiano. Include in repertorio le maggiori composizioni cameristiche del Novecento, come il Pierrot Lunaire di Schoenberg e Le Marteau sans maître di Boulez, ma anche opere di teatro musicale quali L’Imbalsamatore di Giorgio Battistelli, l’operina La Cortina di Gala di Luca Mosca, Infinito Nero Estasi di un atto di Salvatore Sciarrino.

THEÓS

Cantata su testi di ispirazione sacra, per 2 soprani, ensemble ed elettronica Musica
e drammaturgia di Mario Pagotto
Nataša Trček e Francesca Paola Geretto, soprani
Elia Andrea Corazza, sound design e programmazione elettronica
Virtuoso Soloists Ensemble

Servizio TGRFVG

La ricerca della spiritualità come esigenza primaria dell’uomo, declinata anche – e soprattutto – attraverso il linguaggio della musica: da queste premesse nasce il progetto Theós, una riflessione musicale ma anche la ricerca di un percorso, fra i tanti possibili, all’interno della spiritualità. […] in scena il pubblico troverà le due soprano Francesca Paola Geretto e Nataša Trček, insieme a un Ensemble vivacissimo di giovani “all stars”, The Virtuoso Soloists composto da Courtney Miller oboe, corno inglese e duduk, Samuel Brandão Marques clarinetto e clarinetto basso, Yoni Avi Battat viola e oud, Gracie Keith violoncello, Edoardo Carpenedo pianoforte, Inês Andrade sintetizzatore. Voce recitante l’attore Giulio Raffin, direttore e Maestro concertatore il compositore stesso Mario Pagotto. Il sound design è a cura di Elia Andrea Corazza.
Sarà proprio la musica, la più impalpabile tra le arti, a guidarci attraverso un dedalo di citazioni da opere di autori mistici di epoche diverse e differenti confessioni religiose. Un percorso che si compenetra ai testi originali di Mario Pagotto e ad altri estratti dal Paradiso di Dante Alighieri e dal libro di Qoelet (le bibliche Ecclesiaste), il cui Vanitas vanitatum ha tanto influenzato la coscienza culturale occidentale: un esempio per tutti arriva dal Canto a sé stesso di Giacomo Leopardi. Mario Pagotto, perfezionatosi all’Accademia Chigiana e all’Accademia di Santa Cecilia con Franco Donatoni, direttore della scuola di musica della Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. è autore di numerose composizioni eseguite in prestigiose location come “Sonopoli” di Venezia, “Festival Internazionale di Venezia” della Pietà, “Soliste de l’atelier instrumental du XXe Siécle”di Lione, “Rive Gauche” di Torino, Festival di Musica contemporanea di Pechino, Nuovi Spazi Musicali Roma; Stagione Orchestra Sinfonica Verdi di Milano, Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena, Columbia University New York e radiodiffuse dalla RAI Radio 3, RAISAT e dal Canale Rai Radio Classica e da altre emittenti europee. Francesca Paola Geretto, diplomata al Conservatorio di Vicenza, si è perfezionata con Mirella Freni e Mariella Devia. Recentemente ha cantato Vedova Allegra, Suor Angelica, Nozze di Figaro e Così fan tutte, Traviata a Verona, Cagliari, Perugia, Bari; diretta da Alapont, Renzetti, Quatrini, Segal; con la regia di Landi, Martone, Bonajuto, Krief. Fonda e dirige l’Ensemble Vocalia, pluripremiata compagine femminile in ambito nazionale e internazionale, e il Gruppo Vocale Viriditas. É docente di Canto Lirico presso la Scuola di musica della Fondazione S. Cecilia di Portogruaro. Formatasi artisticamente dal 2012 all’Accademia Musicale di Lubiana, Nataša Trček come solista ha contribuito alla creazione delle operine Le Petit Café di Teja Merhar, Čas di Simon Penšek e Gaja di Matic Romih. Ha inoltre collaborato alla realizzazione della prima esecuzione slovena dell’opera Turn of the Screw di Britten interpretando il ruolo di Flora. L’ensemble Virtuoso Soloists si è formato a New York City nel 2014 e nasce dal desiderio di un gruppo di giovani musicisti di commissionare, eseguire e incidere musica classica e contemporanea su palcoscenici di livello internazionale. I Virtuoso Soloists creano programmi unici che valorizzano le connessioni tra noti capolavori del repertorio classico e brani contemporanei. I Virtuoso Soloists si sono esibiti negli Stati Uniti in festival prestigiosi a New York, Boston, New Haven, Rockland, e sono stati “Ensemble in Residenza” presso lo storico teatro The Cabot a Beverly (Massachusetts, USA).

Videointervista a Mario Pagotto, direttore

Con Theós, nuovo lavoro commissionato al compositore veneto Mario Pagotto, il Festival si addentra in un terreno tanto affascinante quanto irto di difficoltà. Esiste un terreno di incontro per le tre religioni abramitiche? Pagotto ha dato corpo musicale ad alcuni testi, traendoli da autori della tradizione mistica delle tre religioni. La nuova composizione, che, accanto agli strumenti tradizionali, prevede anche l’utilizzo della musica elettronica, sarà interpretata da un giovane ensemble statunitense, nato all’interno della Boston University, specializzato nelle produzioni della nuova musica.

Nuova commissione del Festival Internazionale di Musica Sacra
Prima esecuzione assoluta

Nello Sguardo dell’Altro

De Labyrintho – Musica della Rinascenza
Walter Testolin direttore

Servizio TGRFVG

Una importante collaborazione tra il festival pordenonese e il Festival dell’Ascensione di Milano in “Nello sguardo dell’Altro” con l’ensemble De labyrintho – Musica della Rinascenza.
Nadia Caristi, Laura Fabris, Arianna Miceli (cantus), Matteo Pigato, Andrés Montilla – Acurero (altus), Massimo Altieri, Fabio Furnari, Riccardo Pisani (tenor) e Guglielmo Buonsanti, Alberto Spadarotto (bassus) diretti da Walter Testolin eseguono un programma dedicato a Josquin Desprez, forse il maggiore polifonista europeo, il musicista che pare sia raffigurato in “Ritratto del Musico”, opera attribuita a Leonardo e conservata nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
Nato nel 2001 dall’unione di alcuni dei più validi interpreti italiani del repertorio vocale rinascimentale, De labyrintho – Musica della Rinascenza si è affermato negli anni come uno dei più significativi ensemble vocali a cappella della scena musicale.
Determinante nelle sue scelte interpretative è il percepire la Musica come risultato quintessenziale di suono, parola, pensiero e simbolo.
La particolare ricerca espressiva e il rapporto col testo cantato, hanno più volte fatto rilevare dalla critica “l’intensità, l’ispirazione e la toccante partecipazione” che caratterizzano le esecuzioni dal vivo del gruppo. Invitato dalla Roosevelt Academy dell’Università di Utrecht a tenere il concerto di chiusura del Festival Symposium Josquin & the Sublime a Middelsburg, De labyrintho è stato definito “la compagine oggi più esperta al mondo nel cavare dalle note di Josquin Desprez quella musica così sublime, struggente, intimamente umanista, che lo fece paragonare a Michelangelo e Raffaello”.

Videointervista a Walter Testolin , direttore

La musica di Josquin Desprez e un ritratto di Leonardo da Vinci
In un importante articolo apparso recentemente sulla Rivista Italiana di Musicologia, il musicologo, direttore e cantante di fama internazionale Walter Testolin avvalora la tesi che il “Ritratto di Musico”, conservato nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano e attribuito a Leonardo da Vinci, raffiguri Josquin Desprez, forse il maggiore polifonista europeo del Quattrocento, vissuto a Milano al seguito del Cardinale Ascanio Sforza, nello stesso periodo lombardo di Leonardo.
Da qui il programma dedicato interamente a colui che è anche considerato uno dei più straordinari musicisti di tutti i tempi.
Coproduzione e partenariato
Festival dell’Ascensione Milano

REQUIEM

Cantoria Sine Nomine
Ensemble Labirinti Armonici
Andrea Ferroni – violino concertatore
Carlo Andriollo direttore
Antonio Lotti – Requiem per soli, coro, organo e orchestra

Servizio TGRFVG

Maestro di cappella nella Basilica di San Marco, Antonio Lotti è stato uno dei maggiori esponenti dell’ultima fase barocco veneziano, ormai vicino al classicismo.
Il Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano ne propone uno dei suoi capolavori più grandiosi, nella realizzazione di alcune tra le realtà più significative e prestigiose del Trentino: l’ensemblestrumentale Labirinti Armonici e la Cantoria Sine Nomine.
Il Requiem per soli coro e orchestra è una vasta pagina musicale in cui rifulgono le qualità di un musicista che, al culmine dell’età barocca, mostra tutta la propria sapienza contrappuntistica.
Coproduzione e partenariato
Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano

Videointervista al Maestro Eddi De Nadai, direttore artistico Festival Internazionale Musica Sacra Pordenone

#INCENADOMINI…ET DE PETRA, MELLE SATURAVIT EOS…

Ensemble Seicentonovecento
Flavio Colusso direttore
Giovanni Pierluigi da Palestrina – Missa Petra Sancta
Flavio Colusso – In coena Domini, meditazione
sul Cenacolo Vinciano

Il Cenacolo di Leonardo e il rapporto con i testi del Giovedì Santo e del Corpus Domini, sono gli elementi ispiratori della composizione #InCenaDomini, opera inedita di Flavio Colusso. Il brano commissionato proprio in occasione della XXVIII edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra sarà parte del programma del concerto dal titolo “…Et de Petra, melle saturavit eos”, che da avvio alla XXVIII edizione del Festival, organizzato da Presenza e Cultura e Centro Iniziative Culturali Pordenone con la Regione FVG, curato dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, sostenuto da Comune di Pordenone, Electrolux, Bcc Pordenonese e Diocesi di Concordia Pordenone. La nuova composizione di Colusso commissionata proprio per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (co-produzione con Musicaimmagine Roma) si accosta alla magnifica Missa Petra Sancta (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei) di Giovanni Pierluigi da Palestrina, il “principe della musica”, messa composta sul suo celebre madrigale a cinque voci “Io son ferito, ahi lasso” e pubblicata postuma nel 1600.

Servizio TGRFVG

Protagoniste del concerto che inaugura questa ventottesima edizione dedicata quest’anno al tema “Sacralità del profano”, saranno due formazioni tra le più interessanti e originali della scena internazionale, ovvero l’Ensemble Seicentonovecento (da oltre trenta anni impegnato nella produzione di capolavori inediti del passato e di prime esecuzioni di musica d’oggi) e Cappella Musicale di Santa Maria dell’Anima (formazione vocale-strumentale della omonima chiesa della comunità cattolica di lingua tedesca a Roma). Le voci saranno quelle di Matteo Pigato (cantus), Andrés Montilla Acurero (altus), Raimundo Pereira Martinez (tenor), Antonio Orsini (tenor), Flavio Colusso (sextus), Walter Testolin (bassus) cui si aggiunge Silvia De Palma voce recitante. A dirigere sarà Flavio Colusso, compositore, maestro di Cappella della storica istituzione religiosa teutonica, membro della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere, autore di una corposa discografia che comprende oltre 50 incisioni per le diverse etichette tra cui Emi, Brilliant, Bongiovanni e MR Classics.

Videointervista al direttore Flavio Colusso

#InCenaDomini di Flavio Colusso è un’opera per sei voci maschili, voce recitante e live electronics, è un esercizio spirituale concertato dalla partitura divisa in tre blocchi ambientali, tre Porte fisiche e metafisiche (la casa, lo specchio, il tempo) e articolata in sei quadri. La colta scrittura di Colusso trae ispirazione dal genio di Leonardo, pittore e teologo, esploratore del corpo umano e alla ricerca del mistero delle passioni e delle perturbazioni dell’anima. Questa composizione assieme alla precedente #Labyrinthus1519 costituisce un dittico leonardiano, in cui Colusso torna ai temi cari degli “esercizi spirituali” e del labirinto simbolo del cammino interiore, ispirandosi questa volta agli studi di Leonardo sui «movimenti d’animo», sul «color naturale» e «dei fluidi aerei», gli «spiriti vitali» e le «nature di complessione, colore e fisionomie» che servono a penetrare i profondi misteri della fisiognomica per cogliere il «carattere permanente» e le «perturbationes» momentanee dei suoi soggetti. Gli appunti, le riflessioni, i dubbi, i multiformi elenchi del «Libro di vocabuli» di Leonardo sono il tessuto concettuale, imaginifico e sonoro sul quale Colusso intraprende il suo viaggio poetico-musicale nel Cenacolo milanese di Santa Maria delle Grazie. L’hashtag (#) inserito nel titolo del brano vuole includere anche la navigazione su internet tra le esperienze di crescita e di condivisione: il viaggio interiore, quello psicologico e mentale, i riti di passaggio, i viaggi funerari, il pellegrinaggio di fede, la liturgia, l’arte.